Caro diario,
ammazza è arrivato il caldo! “Già che ‘sti politici non hanno voglia di far nulla, pensa adesso”, si dirà.
Invece no, eccomi qua a smentirti perché anche in questo mese si sono tenute diverse commissioni ed altre ne sono previste in attesa del Consiglio di fine luglio.

Di cosa si è parlato nelle commissioni?
Abbiamo discusso del “lungomare nord”, delle condizioni penose in cui si trova lo stadio di baseball di Montedago, delle misure che un’amministrazione può adottare per migliorare le condizioni di lavoro dei Riders.

Giovedì ci siamo dedicati all’eterna ed impari lotta contro la droga. Una proposta dell’ultraconservatrice consigliera De Angelis chiede infatti che il Sindaco metta in atto una serie di probe iniziative. Pubblicizzi di più nelle scuole lo sportello di ascolto Informabus, organizzi corsi gratuiti per i genitori su sintomi ed effetti delle sostanze stupefacenti, avvii una massiccia campagna di informazione sui danni derivanti dall’uso delle droghe. Fin qui, per carità ci sta tutto, anche se ad essere sincero le ultime campagne di informazione che ho visto mi han fatto venire voglia di drogarmi.
Frasi senza troppo impegno, quel po’ che non urta nessuno tanto per dire che la droga fa male (ma dai!?!), evitando invece di affrontare di petto l’unica strada efficace che è quella della legalizzazione delle droghe leggere e degli interventi culturali, sociali ed educativi per prevenire l’uso e ridurre il danno (….vabbé, ma questa è un’altra storia).

Ma la cosa più bizzarra è che la nostra consigliera pretende è che il Sindaco solleciti (termine giuridicamente zoppicante) l’applicazione degli articoli 73 e 75 (spaccio e uso personale) del testo unico sugli stupefacenti. Tradotto: visto che voi forze dell’ordine libertine e voi licenziosi agenti di polizia giudiziaria non mettete al gabbio quei depravati ragazzi quando si fanno una canna, allora che ci pensi il Sindaco.
E che dovrà mai fare quel povero Daniele, che già ce n’ha tante? Dare una tirata di orecchi al Questore? Parlare col Procuratore capo (mi raccomando Signor Procuratore, applichi la legge!), mettersi lui stesso a cavallo? E già, caro Diario, anche di queste cose, ahimé, tocca parlare.

Invece c’è una cosa di cui non si parla più. Dopo che in campagna elettorale le destre ne han fatto un gran tema, dicendone peste e corna di come prima funzionavano, dei CTP (consigli territoriali di partecipazione) si son perse le tracce. Dopo un paio di commissioni passate a discutere della riforma del regolamento che sta alla base del loro funzionamento su di loro è sceso un silenzio assordante.
Di fatto la gran parte dei CTP sono ora del tutto inattivi.
I presidenti sono decaduti dal loro ruolo ed il Comune non indice nuove elezioni con la scusa della riforma del regolamento, riforma che però non porta avanti.
Solo due di fatto stanno funzionando e ciò unicamente per la gigantesca passione e buona volontà di due ex presidenti, Patrizia Santoncini (CTP 1) e Loretta Boni (CTP 3), che giustamente si considerano ancora in carica per proroga del precedente mandato sino a nuove elezioni. Quello dei CTP e della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini nel governo della città è un tema serio. Non va abbandonato ma, al contrario, rilanciato quanto più possibile. Al pari dei patti di collaborazione, altro strumento che le destre hanno messo nel dimenticatoio. La ripresa delle attività dei CTP (tutti) è indispensabile e non più ulteriormente differibile. Non importa se anche su questo tema (come in tanti, tanti altri purtroppo) si sta misurando la distanza tra promesse elettorali e azione di governo. Siamo ancora in tempo per approvare al più presto il regolamento (c’è sul tavolo anche una proposta chiara e condivisibile del collega Rubini che raccoglie il lavoro fatto da alcuni esponenti dei CTP) e indire nuove elezioni entro l’anno.

Smettiamola di perdere tempo chiedendo al Sindaco di far applicare la legge sugli stupefacenti, ed occupiamolo meglio chiedendo al Sindaco di dar seguito a quegli strumenti decentrati che consentono ai cittadini nei quartieri di rappresentare le loro esigenze, rendendo così effettivo il loro coinvolgimento nelle scelte che li riguardano.