LA COMUNITÀ POLITICA

I temi qui indicati e trattati sono stati rielaborati alla luce dei lavori svolti durante l’iniziativa “Così Sarà” tenutasi alla Mole Vanvitelliana di Ancona il 22 ottobre 2022. Non hanno naturalmente pretesa di essere completi ed esaustivi ma di rispecchiare la discussione e gli interventi di quella giornata.

1. Ridurre la distanza tra la teoria e la pratica degli istituti di partecipazioneInterazione tra strumenti, istituti e luoghi di partecipazione

1.1. Gli istituti di partecipazione da disciplinare e mettere a sistema sono tre: i Consigli Territoriali di Partecipazione (il cui regolamento è da riformare); i patti di collaborazione (il cui iter in consiglio deve essere portato a termine) ed il volontariato civico.

Questi istituti vanno messi al centro dell’azione amministrativa attraverso: i.) l’istituzione dell’ufficio per la partecipazione con un dirigente di riferimento; ii.) la collaborazione con stakeholder ed enti del terzo settore per un’azione di coinvolgimento ed ingaggio della comunità; iii) la previsione di un budget e risorse da impiegare; iv.) il coinvolgimento dei giovani per limplementazione degli strumenti di partecipazione, anche tramite la creazione di appositi canali di dialogo / co-progettazione (tavoli, comitati, ecc).

1.2. Le direttive di riforma dei CTP:

finalità: aggiungere lindirizzo politico tra le loro funzioni;

capacità: garantire una minima dotazione finanziaria, in maniera indiretta attraverso impegni di bilancio a loro dedicati (sul modello del bilancio partecipato) finalizzati al sostegno di attività di comunità e/o piccoli interventi di decoro e manutenzione;

rapporti con lamministrazione: prevedere una modalità di confronto codificata ed efficace che imponga all’amministrazione di rispondere alle questioni sollevate dai ctp nelle materie di competenza; inserire lobbligo di parere preventivo (non vincolante) su alcuni interventi e progettualità legati al quartiere di pertinenza del Ctp e in alcune voci di bilancio; condividere un timing amministrativo per consentire ai Ctp una funzione di controllo; pubblicare i verbali delle riunioni dei Ctp nellapposita sezione del comune; inviare periodicamente ai Ctp lordine del giorno dei Consigli Comunali, prevedere sessioni del consiglio dedicate all’ascolto dei CTP.

2. Richiedere allamministrazione di essere più aperta e ricettiva, comunicando i suoi atti più importanti e garantendo una informazione continua, semplice, intuitiva

2.1. Processi partecipativi meno burocratizzati e semplificati nelle procedure di attivazione, tramite divulgazione mirata e risorse umane dedicate.

2.2. Uffici tecnici comunali coinvolti nelle pratiche partecipative.

2.3. Attivazione di corsi di formazione ai processi partecipativi per i funzionari comunali e organizzazione attività di informazione allesterno (ad es. giornate aperte a cittadinanza/CTP/stakeholder individuati).

2.4. Adottare documenti di spiegazione e semplificazione allegati al Bilancio Comunale, come servizio per il cittadino.

3. Sperimentare nuovi” strumenti di c.d. e-democracy ed e-government

3.1. Creazione di una piattaforma online dove trasferire ed implementare attività di consultazione, forum, crowdfunding, votazioni e proposte di progetti dei cittadini (ad es., AnconainRete” o Garbì”).

3.2. Connessione gratuita in vari luoghi pubblici della tua città, come ad esempio, edifici e sedi pubbliche, università, scuole, biblioteche, parchi, fermate degli autobus, stazioni ferroviarie, stadi, palazzetti dello sport.

3.3. Incentivare prassi di open data; formare i dipendenti comunali a queste pratiche, prevedendo delle giornate in cui dei professionisti gestiscono la formazione; incrementare i dati messi a disposizione dal comune.

3.4. consentire il controllo da parte dei cittadini di informazioni in tempo reale tramite la rete in ordine a: qualità dell’aria, lavori in corso (con annesso avanzamento dell’opera e previsioni di conclusione) eventi e spettacoli.

SALUTE

    • Potenziare in collaborazione con i livelli pubblici e territoriali di competenza i servizi e le reti di prossimità soprattutto in relazione al ruolo e funzione delle case di comunità rafforzando il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.

    • Aumentare la disponibilità di residenze per anziani non autosufficenti considerando le opportunità che possono derivare anche dallo spostamento dell’inrca della Montagnola.

    • Investire in progetti di senior housing attraverso partenariati pubblico privati anche per recuperare importanti aree edificate dismesse o abbandonate.

    • Sfruttare gli strumenti già offerti dalla normativa in materia come i piani di zona ed i piani distrettuali (PNRR).

    • Investire in telemedicina e assistenza domiciliare e sostenere per quanto di competenza un sistema che tenga conto della necessità di fornire non solo prestazioni sanitarie, ma anche prestazioni assistenziali necessarie alla vita quotidiana (spesa, trasporti, pulizia della casa, preparazione dei pasti, igiene quotidiana).

 

DISABILITÀ

    • Favorire percorsi di autonomia abitativa come: Vado a vivere solo” della Fondazione la Carovana, Casa Sollievo” della Coop. Papa Giovanni (tra le altre).

    • Promuovere linserimento lavorativo di persone con disabilità (Frolla, Mica Mole più in generale Cooperative di tipo B).

    • Intervenire a sostegno degli enti del terzo settore che si occupano di disabilità.

    • Ripensare il piano urbanistico della città per renderla più accessibile, facilitare laccesso a servizi, prestazioni e risorse economiche.

 

INTEGRAZIONE/IMMIGRAZIONE

    • Analisi delle necessità del mercato lavorativo regionale per comprendere quali siano le figure lavorative richieste ed attuare corsi di formazione specifici, concorsi etc per colmare queste posizioni a favore delle persone meno qualificate o di origine straniera.

    • Piani di azione per una maggiore integrazione socio-lavorativa delle madri straniere sole con figli a carico.

    • Necessaria una rete di sostegno (anche tramite lutilizzo del volontariato) per i minori stranieri ed i loro genitori come strutture di dopo scuola, zone come i punti luce, integrazione sportiva (rafforzando linsegnamento dellitaliano L2).

    • Piano di azione concreto (mappatura delle abitazioni, co-housing sociale etc) per risolvere il problema della mancanza degli alloggi per i cittadini stranieri e non.

    • Favorire il riconoscimento e listituzionalizzazione della figura del mediatore linguistico e culturale, sia attraverso la creazione di un albo e formazione specifica.

 

SCUOLA ED ISTRUZIONE

    • Attraverso processi di coprogettazione e specifici accordi con enti del terzo settore, direzioni scolastiche e rappresentanti degli studenti e dei genitori, investire nei patti educativi di comunità (o territoriali) ed in tutti quei progetti volti alla realizzazione di una comunità educante e dell’utilizzo delle scuole come presidi territoriali diffusi a beneficio di attività sociali, culturali, ricreative di cittadinanza attiva, in un’ottica di inclusione e civismo diffusi.

    • Prevenire il disagio anche rafforzando il sostegno psicologico/psichiatrico allinterno delle scuole e porre attenzione alla salute mentale dei giovani tenendo in considerazione i bisogni evolutivi e le nuove caratteristiche e necessità generazionali (identificare in ogni scuola uno spazio di ascolto individuale).

    • Attivare e riprodurre nelle scuole progetti virtuosi che mirino ad offrire supporto alla genitorialità e favoriscano il confronto tra genitori e figli, anche secondo modalità di peer education.

    • Colmare il divario digitale (ed il supporto alle famiglie di origine straniera) e lotta alla povertà educativa ed abbandono scolastico.

       

GIOVANI

    • Individuare risorse straordinarie (misure di sostegno al reddito, Family Act e Child Guarantee).

    • Valorizzare e rivitalizzare il sistema della giustizia minorile favorendo lascolto dei ragazzi (focus sulla giustizia riparativa ed importanza di tenere vivi i presidi territoriali).

    • Potenziare il sistema dei consultori.

    • Patti educativi di corresponsabilità per i genitori e delle parents rooms in ogni scuola.

    • Contrastare il disagio psicologico e psichiatrico con presidi socio sanitari (consultori).

 

TEMI CROSS-CUTTING

    • Potenziamento dei servizi di mediazione linguistica e culturali nei luoghi (servizi) pubblici (es: ospedali, scuole etc).

    • Identificazione di luoghi di aggregazione per i giovani e le famiglie.

    • Supporto allinserimento lavorativo per le classi più svantaggiate.

    • Supporto alla ricerca abitativa.

    • Servono luoghi di prossimità.

    • Investire in co-progettazione e co-programmazione per favorire la sussidiarietà orizzontale.

Gestione del Verde

1.1. Completare lattuazione della legge 10/2013 con i) la piantumazione di un albero per ciascuno dei nuovi nati per ogni anno ii) redigere la relazione sul verde a fine quinquennio di ogni mandato;

1.2. Dare attuazione alla mozione consiliare del 2020 che prevedeva la creazione di una Consulta del Verde;

1.3. Modificare limpostazione attuale del DUP (Documento di programmazione) collegando gli obiettivi strategici ed operativi – che potrebbe essere il documento di governo di una città – agli SDG (vedi comune di Trento e altri);

1.4. Adottare il Piano del Verde e il Regolamento del Verde Urbano;

1.5. Attuare il Piano Regolatore relativamente alla creazione di un Bosco Urbano;

1.6. Censire e mappare il verde al fine di i) prevedere eventuale progettazione di opere di riqualifica e valorizzazione (es. attraverso orti sociali oppure orti condivisi), ii) attuare interventi puntuali di reimpianto degli alberi tagliati o mancanti nei pochi viali alberati del centro città e interventi di micro-forestazione urbana se e laddove possibile (nota: nelle zone sottoposte a maggiore inquinamento la micro-forestazione è prevista dal progetto LifeAgreenet, ancora in itinere);

1.7. Regolamentare e porre in essere collaborazioni tra lamministrazione comunale ed associazioni locali e dipartimenti UNIVPM (agreement per tirocini e tesi di laurea), per lo sviluppo e la gestione di alcuni punti programmatici, in particolar modo per lattuazione dei punti 1.1, 1.5, 1.6.


2. Mobilità Sostenibile

2.1. Le strade sono di tuttə: considerare la definizione di i) ZTL in centro storico e ii) zone a 30 km/h ove necessario; iii) mobilità strategica urbana: facilitare la riduzione dell’uso delle auto private, attraverso lincentivazione del movimento a piedi, trasporto intermodale, piste ciclabili, car e bike sharing; iv) supportare interventi di urbanismo tattico: soluzioni sperimentali, in sicurezza e a basso costo, per testare risposte a mobilità dolce, abitabilità degli spazi urbani, nuova segnaletica;

2.2. Realizzare un numero maggiore di parcheggi scambiatori per la sostituzione della mobilità su gomma, ferroviaria, pubblica, sostenibile, così da alleggerire il traffico veicolare ed incentivare la mobilità sostenibile. Necessaria la realizzazione di strutture di collegamento (svincoli, by pass) con la mobilità viaria principale come asse attrezzato, asse nord-sud.

2.3. Collegare i quartieri periferici con la città attraverso piste ciclo-pedonali ; individuare e realizzare itinerari di collegamento fra la città ed il Parco del Conero tramite un sistema di sentieri ciclo-pedonali.

2.4. Valutare attraverso uno studio di fattibilità, con all’interno valutazioni vincolanti di geologi e ingegneri paesaggisti, su un possibile inserimento di funicolari funzionali (come Genova, Lisbona) al raggiungimento e valorizzazione di quartieri e luoghi di interesse che si sviluppano in forte pendenza (es. San Pietro).

2.5. Prevedere una indagine attraverso questionari con target la cittadinanza di comune e frazioni, con gli obiettivi di i) comprendere necessità logistiche ii) indagare percezione comune su mobilità pubblica attuale ed eventuali tipologie di mobilità alternativa iii) chiedere consigli e feedback relativamente alle tematiche del punto definire limmagine della città di Ancona come città sostenibile amica dei pedoni e delle biciclette

2.5 Applicazione della legge 11/2/2018 n.2 per lo sviluppo della mobilità in bicicletta”Inserire nel negli strumenti edilizi (Regolamento Edilizio, PRG) norme per evitare che nuove strade e fabbricati creino ancora barriere invalicabili alla mobilità ciclo-pedonale.


3. Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC)

3.1. Prevedere la protezione dei già individuati tratti dunali (Torrette e Collemarino);

3.2. Indagare attraverso questionari indirizzati ai cittadini la percezione che la cittadinanza ha rispetto a problematiche locali e globali. Topic da affrontare con maggiore urgenza: 1) protezione della costa quindi cambiamenti climatici, erosione costiera e innalzamento del mare, 2) tutela e conservazione di ecosistemi e biodiversità marina tramite azioni regolamentate (con lo scopo di dare attuazione alla legge Quadro sulle Aree Protette n. 394/1991; 3) gestione sostenibile della pesca e commercio del pescato ittico (sostenibilità: stagionalità, provenienza, metodi di pesca); 3) Inquinamento;

3.3. Individuare lacune di conoscenza/comprensione rispetto a suddette tematiche, sviluppare strategie di comunicazione dal basso su misura per aumentare la consapevolezza e laccettazione dei cittadini verso eventuali azioni di mitigazione, ad esempio i) tramite la creazione di living labs (postazioni fisse in spiaggia, laboratori in città, musei dedicati) ii) coinvolgendo la società e lUniversità (vedi punto 3.4) nella progettazione/implementazione di Nature-Based Solutions (NBSs) (eventi Hackathon, UN SDGs-Learn);

3.4. Regolamentare ed incrementare la collaborazione con il DiSVA-UNIVPM al fine di i) avere supporto nello sviluppo dei punti 3.2, 3.3, 3.4 ii) ottenere una consulenza continuativa ed interdisciplinare che possa aiutare lamministrazione a trovare soluzioni innovative alle problematiche del territorio. 

  1. Spazi della città intesi come luoghi di co-produzione di capitale sociale e sinergia di comunità educanti: coinvolgimento di tutte le categorie per co-progettare la città, mettere in relazione le persone, far convergere saperi e competenze.

  2. Creare un laboratorio urbano permanente (Centro per la rigenerazione urbana) che operi sia in termini di analisi e visione complessiva (in collaborazione con Univpm, CNR, Istao) che con iniziative e attività al fine di coinvolgere risorse e competenze (animazione di comunità) nella gestione di uno spazio laboratoriale continuo, aperto alla cittadinanza. Il laboratorio prevede:

– risultati (output): la realizzazione di progetti di ingaggio civico, azioni sul territorio, eventi partecipativi sullidentità della città e dei suoi quartieri, azioni di crowdfunding e crowdfunding civico;

– esiti (outcome): coinvolgimento multistakeholder, es. dipartimenti universitari, professionisti, dipartimenti della Pubblica Amministrazione, aumento del coinvolgimento delle persone e delle diverse categorie sociali per incidere su cosa significhi abitare Ancona.

  1. Realizzare la mappa dei vuoti urbani (aree dismesse pubbliche e private di dimensioni rilevanti) al fine di prefigurare uno scenario complessivo di medio / lungo termine per la loro rigenerazione e riutilizzo anche attraverso strumenti di partenariato pubblico privato, patti di collaborazione, accordi con fondi di investimento etc….

  2. ripristinare il Consiglio comunale də giovani.

  3. Realizzazione di attività volte ad incentivare il turismo nella città di Ancona. Come evitiamo la città fantasma:

– investire su politiche di accoglienza. il che significa investire su una città gentile e curata. Tradotto: a) formazione degli operatori e degli stakeholders, b) manutenzione, pulizia e decoro, cura degli arredi; c) segnaletica, d) eventi diffusi su tutto il territorio urbano e non solo in centro (prevalentemente cultura, artigianato ed enogastronomia);

– attivare sinergie e patti con associazioni ed enti del terzo settore finalizzati a realizzare quanto sopra;

– riapertura dellostello della gioventù;

– creazione di un servizio navette/mini bus turistico che colleghi i luoghi principali dinteresse della città con i luoghi di arrivo-partenze come porto e stazione;

– sostenere con meccanismi e formule di incentivi l’apertura o la conversione degli esercizi commerciali esistenti, per favorire vendita di prodotti di prossimità, artigianato locale, enogastronomia, (oltre a promuovere iniziative di sostegno della domanda);

– promuovere il turismo dei cammini urbani (es. quartiere ebraico) e extra-urbani (es. direzione parco tra Vallemiano e Pietralacroce, Borghetto a Posatora), la rete dei parchi e la loro valorizzazione.

Premessa
La nostra città è già in movimento alle cinque di mattina quando i primi ciclisti, podisti, iniziano a calcare le strade del centro e della periferia, o poco dopo quando nella piscina di Vallemiano i primi triatleti iniziano a nuotare. Ragazze, ragazzi dai quindici agli ottanta anni iniziano la loro giornata con l
attività sportiva a loro più gradita.

Diversi sport praticati sia singolarmente che in gruppo, lattività motoria è oramai il divertimento ed un must per molti e ciò favorisce la salute e la riduzione delle spese sanitarie. Alcune idee hanno già trovato attuazione, larea che comprende lItalico Conti, il Palaindoor, il campo da rugby è frequentatissima, la ciclovia di collegamento tra Vallemiano e Portonovo è quasi pronta.

Unottima idea è il lintegrazione della ciclo via con tutta larea che va da via della Ferrovia fino a via del Conero nella quale si potrebbero realizzare con minimi interventi, percorsi per Mountain-bike ( Bikedromo ) tutta quellarea è descritta nel piano regolatore come bosco urbano ed è già vissuta da diversi amanti delle camminate e del ciclismo. Idee analogo potrebbero essere studiate per altre aree cittadine come il progetto del circolo il Pungitopo premiato dalla Amministrazione Comunale riguardante il percorso di collegamento tra la zona del Piano e Posatora

In città operano  numerose associazioni sportive  che si prendono cura di bambini e ragazzi, tanti volontari organizzano le attività in vari settori nei diversi impianti. Lamministrazione comunale deve aiutare, incoraggiare, sostenere le associazioni dilettantistiche in un periodo storico durante il quale è sempre più difficile avere il sostegno delle imprese per effetto della congiuntura nazionale e locale.

Proposte operative

    1. Sostegno alle ASD BAS e APS per la gestione degli impianti sportivi:

– modificare le convenzioni per la gestione impianti sportivi assegnando la manutenzione straordinaria alla competenza dellAmministrazione Comunale

– intervenire su alcuni impianti che attualmente non sono idonei a mantenere un certo livello di sicurezza

– migliorare i servizi resi disponibili negli impianti (docce; ecc…).

    1. Nuove convenzioni per gli impianti:

– nei bandi di costruzione e gestione degli impianti sportivi aumentare al 40% del costo delle ristrutturazioni la quota parte del contributo comunale. Le situazioni contingenti dovute alle difficoltà delle imprese ad aiutare le associazioni sportive, laumento dei prezzi dei lavori pubblici, laumento dei costi di gestione non consentono alle società sportive di coprire il 75% dellinvestimento. Va tenuto conto che il bene è comunale e che lassociazione svolge un servizio pubblico quando gestisce un impianto;

– suddividere i costi per le utenze tra gestore e Amministrazione comunale

    1. Riattivare la Consulta comunale dello sport. La consulta dello sport è composta da tutti i presidenti delle società sportive comunali che eleggono poi una sorta di nucleo di rappresentanza costituito da   8 membri. Eopportuno convocare lassemblea di tutti i presidenti almeno due volte lanno, il nucleo può riunirsi più volte convocato dallassessore allo sport enti di promozione sportiva e società sportive.

    2. Rafforzare il servizio urbano di trasporto pubblico verso le aree dedicate allo sport;

    3. Supportare dal punto di vista tecnico amministrativo le associazioni sportive nelle fasi di partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei ed in ogni caso sostenere quanto più possibile le ASD che favoriscono la partecipazione allattività sportiva nellambito Paraolimpico;

    4. Continuare il sostegno alle famiglie più in difficoltà per i costi di iscrizione ai corsi sportivi;

    5. Creare un museo dello sport Anconetano e proporre Ancona come città europea dello sport;

    6. Sviluppare un piano urbano quinquennale per la riqualificazione urbana da un punto di vista sportivo;

    7. Incrementare gli spazi dedicati al CUS.

A) Nuove generazioni

La «cultura» è  elemento essenziale della vita sociale e politica, così come uno strumento efficace per promuovere lintegrazione e la coesione sociale. Una politica culturale attiva mira quindi a garantire che tutti i gruppi di popolazione possano partecipare il più possibile alla vita culturale. «Accessibilità» e «mediazione» sono elementi chiave per raggiungere questo obiettivo. Per questo cultura e aggregazione dei giovani sono due volani che contribuiscono alladozione di stili di vita che favoriscono lagio dei giovani e agiscono preventivamente sul disagio. Lazione dellAmministrazione Comunale nel campo delle politiche per i giovani dovrebbe offrire luoghi e momenti di cultura, aggregazione e creatività dove i giovani siano produttori e non solo spettatori.

Proposte:

Valorizzazione del ruolo delle nuove generazioni con azioni volte a favorire e sostenere la creazione di spazi di aggregazione destinati alle giovani generazioni, nei quali promuovere attività ludico-ricreative, sociali, educative, culturali e formative nel tempo libero.

Coinvolgimento, responsabilizzazione e partecipazione dei giovani, dando loro lo spazio e il supporto necessario per prendere parte attivamente ai processi decisionali del proprio territorio.

Creare spazi fruibili da studenti che siano in linea con le loro esigenze di studio, ricerca, confronto al di fuori del contesto universitario (sera e notte) favorendo al massimo l’integrazione e la partecipazione dellUniversità e i suoi Studenti con il tessuto sociale e culturale cittadino.

Avviare partenariati con associazioni giovanili e altri soggetti operanti nellambito pubblico, scolastico e del terzo settore per la messa a punto di un progetto locale di partecipazione attiva destinato a ragazze e ragazzi tra i 14 e i 35 anni finalizzati ad ampliare lofferta di spazi di aggregazione allinterno delle biblioteche o altri spazi pubblici, anche recuperati e rigenerati, individuati come un fondamentale e irrinunciabile bene comune.

Istituzione, tramite piattaforma dedicata, di bandi Comunali per Progetti che si si rivolgono alla vasta platea degli under 35 che hanno voglia di elaborare proposte artistiche e culturali volte ad animare uno spazio che, sempre più, viene riconosciuto come un luogo in cui i giovani possono esprimere il proprio talento e dare forma ai loro percorsi di ricerca, anche con lausilio dellUniversità, non solo artistica.

Creazione di incubatori di partecipazione”, nel quale saranno ripresi e riscritti, insieme con i giovani, i progetti a loro dedicati, destinati a promuovere protagonismo, partecipazione e autonomia.


B) Spazi sociali e culturali

Ancona soffre di una evidente carenza di spazi di socialità e cultura in linea con le tendenze più aperte e contemporanee. È necessario dunque che l’amministrazione favorisca attraverso anche formule di partenariato pubblico privato l’apertura ed il funzionamento di tali luoghi individuando anche in linea con le politiche di rigenerazione urbana quei vuoti urbani e dismessi da riconvertire e rifunzionalizzare in tal senso.

Sul fronte del sostegno all’offerta va garantito un sistema di servizi al privato – culturale (noprofit e profit) per semplificare, economicizzare, standardizzare e digitalizzare le procedure per l’organizzazione di eventi con particolare riguardo agli aspetti della sicurezza pubblica.


C) Il patrimonio

Tornare ad investire sull’hardware culturale. Biblioteca, biblioteche di quartiere, pinacoteca, rete museale comunale ed extracomunale (stato, curia, università, privati). Questo asset è fondamentale e non può essere di fatto trascurato come sin qui è stato fatto.

In particolare:

– procedere alla nomina di un direttore stabile della pinacoteca

– definire l’identità culturale da assegnare alla Mole Vanvitelliana che non può continuare ad essere un mero contenitore ma deve assumere un ruolo chiaro nel panorama culturale nazionale ed internazionale

– riflettere sullo spostamento della biblioteca in un’area della città che ne consenta uno sviluppo più in linea con le tipologie di utilizzo e funzione che le biblioteche vanno assumendo ormai da anni

– realizzare le biblioteche di quartiere

– investire sull’allargamento di spazi e funzioni della casa delle culture di vallemiano recuperando un ulteriore stabile dell’ex mattatoio.

– Avviare e consolidare tramite accordi precisi ed investimenti la rete ed i sistema che garantisca un’unico immaginario “Patrimonio Ancona” (archeologico, diocesano, musei civici, museo Omero, musei privati, altri musei e raccolte), anche in una prospettiva di servizi unitari

– stipulare un chiaro patto con la sovrintendenza per la valorizzazione dell’area archeologica.


D) Gli eventi e i festival

Ancona ospita numerosi festival molti dei quali portatori di una lunga storia alle spalle. la festivilizzazione e l’eventfulcity è messa in discussione tra le più avanzate teorie di politica culturale laddove non sia accompagnata da un profondo e serio lavoro di ingaggio, coinvolgimento e preventiva crescita del tessuto cittadino, specialmente giovanile. E questo è quanto prevalentemente è accaduto ad Ancona. Vanno dunque riviste queste linee di intervento. Il che non significa ridurre i festival ma analizzare limpatto sociale e rimodularli attraverso una co-progettazione culturale in modo che vengano favorite iniziative che producano il maggiore impatto possibile in termini sociali di coinvolgimento e ingaggio della popolazione. L’evento deve essere non un momento isolato di fruizione passiva da parte dell’utenza ma quanto più possibile un punto terminale di un percorso condiviso e partecipato della cittadinanza.

Scuola come investimento e non come mero costo

Negli ultimi anni le risorse comunali destinate alle politiche educative sono andate via via calando nell’ottica del contenimento “dei costi”, noi crediamo invece che l’efficienza del servizio scolastico sia un fattore strategico (risparmio rispetto ai costi di cura delle devianze infantili) , ed in prospettiva un asse di investimento per la città ->  Proponiamo di tornare ad investire sulla scuola implementando le risorse per la gestione quotidiana dei servizi scolastici , per la manutenzione ordinaria dei plessi e per l’implementazione dei servizi legati ai centri estivi.

 

Scuola come laboratorio di Quartiere

Nel tempo le Scuole hanno perso la loro funzione di centri di riferimento per i quartieri, di luoghi per la aggregazione e per la progettazione sociale, di spazi vivi di comunità -> Proponiamo di tornare a dare centralità alla Scuola come istituzione di quartiere, attivando tutta una serie di “Patti Educativi di Comunità” e “Patti di Educazione” tra dirigenti scolastici, enti del terzo settore, realtà di quartiere, comitati di genitori e\o nonni o volontari al fine di permettere un co-gestione dei locali delle Scuole anche per garantire una estensione degli orari di apertura degli Istituti, un ampliamento dell’offerta formativa e  implementazione dei servizi alle famiglie. 

 

Scuola come modello di gestione condivisa

Da anni i Dirigenti Scolastici, i Docenti e i Genitori degli alunni lamentano di non essere ascoltati nelle decisioni che il Comune prende relativamente alle scuole della città, occorre quindi cambiare modello di gestione delle politiche educative cittadine realizzando spazzi e strumenti di co-gestione: -> Poniamo di istituire una “Conferenza di Servizio Permanente” un tavolo in cui abbiano voce oltre che le Scuole anche le associazioni dei genitori, uno strumento operativo che possa incidere concretamente sulle scelte di gestione messe in campo dalle  politiche educative della città. 


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