Ce lo meritiamo?
Vi rispondo subito: Ancona, gli anconetani e chiunque abbia a cuore un po’ la sorte dello sport dorico non merita questa pantomima. Sull’orlo di un baratro e con l’unica certezza rimasta che sembra essere la sofferenza che caratterizza le tribolazioni dei biancorossi.

Un anno fa pensare di scrivere queste righe, forse proprio pensare di scrivere di questa crisi, sarebbe stato impensabile, ma tant’è.
È passato più di un mese dalla debacle con il Rimini, dopo una performance a 2 facce con un primo tempo passabile e un secondo tempo “horror” che solo un sabotaggio, che so del bromuro messo nel the bevuto all’intervallo dai “nostri”, potrebbe giustificare.
Nelle successive 7 partite, 2 vittorie (con la Fermana, che a differenza nostra sembra crederci, e il Sestri) 2 pari e 3 sconfitte brutte. Bruttissime direi, nelle quali al di là del risultato è mancata visione di gioco e soprattutto reazione. Sconfitte di quelle che sanno già di resa. I play out, impensabili fino a qualche mese fa, sono più di una concreta possibilità.
Un’inconsistenza tecnica che si sposa in modo quasi naturale con una società presente a tratti e dirigenti “sfuggenti”, fatta salva la DG Roberta Nocelli, forse (dubbio d’obbligo ad oggi) rimasta l’unica davvero legata ai colori biancorossi.
Nel frattempo un patron Tiong che per la terza volta ha “saltato” l’appuntamento per acquisire la “cittadella sportiva” senza più nemmeno fissare una data per incontrare Silvetti. Dopo impegni lavorativi, capodanno cinese e problemi familiari, non ci resta che sperare che almeno San Ciriaco sia occasione propizia per questo “abboccamento”

Una cosa certa, forse l’unica, è che la logorante storia che purtroppo sa di “già visto” sta sfiancando anche il tifoso più fedele e ottimista. Il popolo biancorosso, il più numeroso in trasferta e tra i più caldi del girone tra le mure amiche non merita questa “goccia cinese”.
Nessuno, sia chiaro, si dimentica dove eravamo nel 2020 quando quelle categorie e certi campi ci stavano davvero stretti, ma il sospetto velato che certi incubi possano ripetersi un po’ c’è.

Renatone nazionale, riferendosi agli zeri del mondo, cantava “mentre vanno cercando una luce, si ritrovano sempre fra le grinfie dell’ultimo Giuda”. Spero che l’U.s.Ancona non rientri fra quegli zeri, anche se la sua gente, in fatto osare, crederci e soprattutto portare pazienza, ne avrebbe da insegnare.
Dopo la vittoria con il Sestri, sarà che è in arrivo la bella stagione, la speranza è tornata ad essere il sentimento prevalente.
Pescara e Lucchese sono le sfide che attendono l’Ancona in questo finale thriller di una stagione da dimenticare. Due gare da vivere come spareggi, dove fare punti è l’unica soluzione per tentare di evitare gli spareggi.
Sul dizionario dei sinonimi e contrari, a fianco della parola passione, dopo il termine sofferenza e tormento, prima o poi sarà aggiunta anche una foto dei tifosi anconetani.