Il bacio dell’ultimo giuda ricaccia l’Ancona nell’incubo
Tempo fa, uno dei primi “interventi” del sottoscritto si intitolava “Non ce lo meritiamo”, eppure la peggiore delle ipotesi possibili si è palesata in un pomeriggio di giugno. Anche sta volta l’Ancona calcistica è finita nelle mani dell’ultimo Giuda. A poche ore dall’iscrizione si scopre che le “carte” non sono in regola per l’iscrizione alla Lega Pro. Ciò che sembrava scontato, ciò che era stato in qualche modo assicurato, è andato miseramente in fumo.
Tiong, dopo aver dato rassicurazioni sul futuro dei dorici, non ha rispettato le scadenze in merito agli stipendi di marzo e aprile dei tesserati, condizione questa obbligatoria per l’iscrizione. Alle 23:59 dell’ultimo giorno utile, o poco prima, pare che i soldi necessari siano arrivati da un’entità astratta (forse Canil) e siamo appesi al giudizio della Covisoc che dovrà stabilire se la valuta del versamento è nei tempi.
(edit: nel corso della giornata di mercoledì si è poi appreso che i bonifici erano stati respinti e in ogni caso non sarebbero stati sufficienti per salvare l’iscrizione in Lega Pro)
In alternativa ai dorici, il posto in campionato potrebbe andare al Milan under 23 (in perfetta sintonia, verrebbe da dire con quel calcio moderno sempre più lontano dalla gente).
Incredibile anche da raccontare lo stato d’animo attuale, quando giusto qualche ora prima si fantasticava su chi avremmo dovuto affrontare in campo tra qualche mese. Impensabile che la mattina si stessero pregustando i derby con Ascoli e Pescara, e invece ora ci sia solo tanto nulla mischiato con amarezza.
“Bisogna saper distinguere le luci delle stelle da quelle delle lampare”, cantava Mannarino, è vero ma stavolta sembrava tutto davvero troppo bello.
Quegli slogan dal “Noi con voi” a “Qui per esserci” sanno solo di vuota retorica e presa in giro a tutta la città. Già perché a bilancio c’è anche una cittadella sportiva che è una storia che, a questo punto, non sappiamo come finirà.
Chi ci tiene si sa non molla e ci sarà anche sul prossimo campetto di periferia, ma questa volta sarà davvero dura.
Un ultimo sassolino dalla scarpa me lo voglio togliere pensando ai tanti, troppi “mediocri” pronti a dire “ve l’avevo detto…”
Vi prego, è già dura così.
Risparmiateci paternali non richieste.

Andrea Grassini
Andrea Grassini è laureato in Scienze Giuridiche all'Università di Bologna. È attivo nel volontariato, appassionato di sport a tutto tondo e innamorato di Ancona.