Da cosa nasce la Carovana?
Desideriamo raccontarvi la nostra esperienza, perché è da questo sentimento che tutto ha avuto inizio, dal desiderio di alcuni volontari dell’associazione Carovana di rispondere a un bisogno e a un’urgenza di loro amici più fragili, conosciuti nel contesto delle iniziative di volontariato, di emanciparsi dalle famiglie d’origine e vivere la loro vita in modo indipendente e “da adulti”. Nasce così, nel 2015, la Fondazione Carovana, con il progetto pioniere “Vado a vivere da solo” rivolto a 4 uomini con disabilità intellettiva, desiderosi di realizzare il loro progetto di vita, e cresce con l’intento di rispondere al ruolo di cittadinanza attiva e di advocacy nel proprio territorio, facendosi promotrice di programmi di inclusione, integrazione, valorizzazione, tutela e sostegno di soggetti fragili nell’ambito di un loro percorso di autonomia possibile, considerando la disabilità non un “problema” dei singoli cittadini che ne sono colpiti e delle loro famiglie, ma piuttosto un impegno che riguarda l’intera comunità. Dalla prima esperienza pilota abbiamo avuto l’opportunità di approfondire le note criticità e le problematiche legate all’autonomia abitativa delle persone con disabilità e misurare l’urgenza di molti che manifestavano lo stesso desiderio e bisogno; è maturato, quindi, il convincimento di quanto fosse necessario preparare e accompagnare le persone ad affrontare la propria quotidianità da soli e fondamentale costruire una relazione parallela e nutriente di supporto e di collaborazione con le loro famiglie, anch’esse in cammino con i loro cari.
E ora come sta proseguendo l’avventura?
Al primo appartamento con i suoi 4 inquilini se n’è aggiunto un altro con altri 4 compagni di viaggio e ora si stanno per aprire le porte di una nuova avventura di vita per altre 5 persone. Per quanto riguarda, invece, i percorsi laboratoriali di potenziamento delle autonomie, inizialmente si contavano 6 corsisti, mentre ora il numero dei partecipanti è di circa 70, distribuiti nel territorio di Ancona, Camerano, Castelfidardo, Loreto e Falconara Marittima. È difficile raccontare le numerose esperienze di questi anni e i saperi che abbiamo acquisito. Sicuramente abbiamo cercato di costruire con ogni persona un quotidiano fatto di quei saperi che è “normale” mettere in pratica ogni giorno e, attraverso l’acquisizione di quelle competenze, portarla a una consapevolezza che potesse diventare quotidianità. Ogni proposta è stata improntata ad offrire il giusto spazio e le buone opportunità dove capacitarsi e a lasciare uno spazio dove sperimentare il proprio desiderio e i propri bisogni. Ad oggi siamo sempre più consapevoli che per essere costruttori di con-testi e significati è necessario saper essere resilienti e consilienti e saper affrontare ogni sfida in un’alleanza di condivisione e collaborazione con le persone, il territorio e i servizi e soprattutto che è necessario saper guardare oltre e saper scorgere in ognuno le unicità di valore che possono determinare la differenza.